L’attività del Consorzio, inizia a Maggio del 1998.
Il primo lavoro che viene svolto è una ricerca sulla “rilevazione dei servizi e delle strutture” presenti nei Comuni della Provincia di Crotone. Il lavoro è stato condotto attraverso la somministrazione di questionari.
Viene svolta anche una indagine sulla popolazione anziana per l’attivazione del servizio del “telesoccorso” . Lo strumento di indagine è il questionario somministrato ad anziani ultrasessantacinquenni residenti nei Comuni aderenti al Consorzio.
Una prima valutazione generale sull’attività svolta dal Co.Pro.S.S negli anni che vanno dal 1999 al 2003 parte dall’analisi quantitativa dei dati. 
E’ evidente, fin da questa prima analisi, l’aumento numerico dei casi trattati e dunque un trend di crescita globale dell’attività.
Nello specifico si è passati da un totale di 144 casi trattati nel 1999 ad un totale di 624 nel 2003 (tabella A allegata). 
La suddivisione dei casi per Ente di provenienza ci permette di:

  • avere una mappatura precisa degli enti con i quali il Consorzio si relaziona;
  • stabilire il grado di collaborazione e complementarietà con ognuno di loro;
  • avere un quadro generale della tipologia di richieste che ci pervengono, seppure non in maniera dettagliata poiché da ogni Ente pervengono tipologie di richieste anche differenziate.

Gli Enti con i quali nel corso degli anni il Consorzio ha stabilito una collaborazione sono: 
il Ministero degli Affari Esteri, i Carabinieri, l’Ufficio Minori della Procura, il Tribunale per i Minori di Catanzaro e di altre Regioni, l’ASL di Crotone e di Catanzaro, il Ministero della Giustizia, la Provincia ed i Comuni. 
Se andiamo ad incrociare la variabile “tipologia di ente” con la variabile “anno di attività”, si registrano i seguenti dati significativi:
Nel 1999 l’Ente dal quale perveniva il numero più consistente di richieste era il Comune (116 su un totale di 144) .
Ciò è facilmente comprensibile considerato che il Consorzio è nato per volontà dei Comuni che hanno ravvisato la necessità di costituire un Ente locale nuovo a cui delegare la gestione dei servizi sociali.
Lo scarso riconoscimento del Consorzio da parte di altri Enti è, inoltre, da attribuire alla non conoscenza sul territorio, che è fisiologica per un Ente di nuova costituzione, ma anche ad una cultura condivisa e consolidata nel tempo per cui per ogni problematica inerente l’area del sociale si faceva riferimento ai servizi sociali dell’ASL. 
Nel 2000 si registra una leggera evoluzione, il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro invia al Consorzio 24 richieste di intervento, contro le 15 dell’anno precedente, ed anche l’ASL n° 5 di Crotone invia 19 richieste contro le 9 dell’anno prima.
Permane, comunque, una netta prevalenza delle richieste da parte dei Comuni ( 194 su un totale di 253) che rappresentano i nostri interlocutori privilegiati soprattutto dopo l’entrata in vigore della legge quadro 328 del 2000 che ha regolamentato le gestione dei servizi sociali, affidando una grossa fetta di prestazioni ai Comuni. 
La notevole “impennata” del numero di richieste provenienti dai Comuni nell’anno che segue l’emanazione della legge, il 2001 (450 su un totale di 490), conferma quanto detto in precedenza.
Nell’anno 2002 si registrano due dati particolarmente significativi:
a) il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro ha inoltrato al Consorzio 92 richieste contro le 29 dell’anno precedente, triplicando così la mole di lavoro. 
Le richieste sono diversificate e comprendono:

  • indagini su coniugi che hanno inoltrato al Tribunale richiesta di idoneità all’adozione, ai sensi dell’art.29 bis comma 4° L.476/98;
  • disposizione e monitoraggio di affidi eterofamiliari ai sensi della L.149/2001;
  • indagini tese ad accertare l’idoneità dei genitori naturali a prendersi cura dei minori, procedimento civile ex art.333;
  • indagini tese ad accertare la condizione in cui vivono i minori in situazioni di separazione coniugale;
  • monitoraggio della condotta di minori affidati al servizio sociale ai sensi della L.888/56.

Tutte le tipologie di richieste su esposte richiedono la presenza congiunta dell’Assistente Sociale e dello Psicologo, un lavoro di analisi scrupoloso e dunque tempi abbastanza lunghi.

b) il Ministero della Giustizia ha inoltrato 24 richieste contro le 5 dell’anno precedente, aumentando notevolmente il nostro lavoro nell’area della giustizia minorile. 
Rispetto a quest’ultimo punto c’è da puntualizzare che oltre ad un aumento quantitativo delle richieste vi è stato negli anni un cambiamento rispetto alla tipologia di richieste ed alla qualità della collaborazione. 
Fino al 2002 il Ministero della Giustizia inoltrava al Consorzio richieste di collaborazione relative solo alla fase di indagine sulla personalità del minore ai sensi dell’art.448 del c.p., ovvero il Pubblico Ministero e il Giudice acquisivano, attraverso l’indagine dell’assistente sociale e dello psicologo del Consorzio, elementi circa le condizioni e le risorse personali, familiari, sociali e ambientali del minorenne al fine di accertarne l’imputabilità ed il grado di responsabilità, valutare la rilevanza sociale del fatto nonché disporre le adeguate misure penali e adottare gli eventuali provvedimenti civili. 
Nel 2003 si è attivata una collaborazione più ampia, avendoci coinvolto il Ministero anche nella redazione e il monitoraggio dell’istituto giuridico della “messa a prova” che contempla attività di osservazione, trattamento e sostegno del minore. 
Nello specifico si tratta di stilare un progetto personalizzato che favorisca l’inserimento del minore in attività di studio o di lavoro, attività di volontariato, percorsi psicoterapeutici e di monitorare l’andamento dello stesso attraverso verifiche dirette, incontri periodici con il minore e la famiglia.
Il consolidamento e l’ampliamento della collaborazione tra i due Enti è avvenuto principalmente per volontà del Ministero che ha più volte apprezzato il servizio reso dal Consorzio riconoscendo in particolare la celerità della risposta e la completezza delle indagini. 
Oltre a questo, si è data attuazione ad un protocollo d’intesa stilato nel 2003 dalla Regione Calabria con il Ministero della Giustizia che prevede la collaborazione tra quest’ultimo e gli Enti Locali territoriali nella programmazione di attività, azioni, interventi sinergici e la presa in carico congiunta dei minori in stato di disagio sociale o devianza e favorire il loro percorso di recupero e reinserimento sociale e lavorativo. 
Attualmente i rapporti tra il Consorzio ed il Ministero sono più frequenti e diretti, avendo attivato, oltre al collegamento telefonico quotidiano, una serie di incontri tecnici sia sulla gestione dei singoli casi che sulla metodologia in generale. 
Se andiamo a vedere il trend delle attività del Consorzio nei cinque anni e nei singoli Comuni Consorziati, si può notare che i Comuni dove la presenza dell’assistente sociale è assidua, il numero di richieste pervenute è maggiore. 
Ciò a conferma del fatto che la presenza fissa sul territorio facilità l’emergere di una maggiore e più diversificata richiesta di intervento. 
Bisogna evidenziare che la consulenza settimanale viene fatta nei Comuni dove è più alta la densità di popolazione, soprattutto minorile, e conseguentemente dove vi è una maggiore ampiezza e significatività di problematiche. 
Per ciò che attiene la tipologia di intervento, si tratta nella maggior parte dei casi di erogazione di contributi economici e di esenzione parziale o totale di ticket buoni mensa scolastica o trasporto scuolabus. 
Come si può vedere dai grafici, negli anni c’è stata una evoluzione, i Comuni che hanno inteso fornire servizi di questa tipologia e che si sono avvalsi della figura dell’Assistente Sociale per fare l’indagine sociale sulle famiglie, è cresciuto negli anni: 
- nel 99 era il Comune di Cotronei a richiedere l’intervento dell’Assistente Sociale in maniera più assidua, 
- nel 2000 si aggiungono Cirò Marina e Strongoli, 
- nel 2001 si aggiungono Scandale, Rocca di Neto e Roccabernarda, 
- nel 2002 si aggiungono Petilia Policastro e Mesoraca;
- nel 2003 la situazione rimane pressoché costante. 
Va sottolineato che il rapporto con tutti i Comuni Consorziati è improntato su un “contratto” abbastanza chiaro che prevede la disponibilità totale degli operatori del Consorzio a rispondere alle esigenze del territorio comunale e l’autorevolezza del Comune nel chiedere l’intervento degli operatori

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